Madame du Deffand ha scritto pagine assai note sulla noia
(ennui). Così, en passant, mi viene da dire che non conosco noia. Posso
attendere ore, seduto su una panchina, guardandomi attorno…
Fra i rimedi menzionati da Leopardi nel noto dialogo di
Tasso col suo Genio, il sonno, l’oppio e il dolore. Il dolore sarebbe il più
potente dei rimedi giacché l’uomo che patisce «non si annoia per niuna
maniera».
In ogni modo c’è di peggio che suonare Bortkiewicz. Per
esempio chiacchierare con quei tizi che sanno formulare in quattro modi
differenti la medesima frase sul tempo meteorologico.
Suonare Bortkiewicz è un po’ come chiacchierare con quegli
sconosciuti che sanno formulare in quattro modi diversi la medesima frase sul
tempo meteorologico.
Nemmeno il Felison, in dose doppia, e una sorsata di Lexotan
mi concedono oramai un riposo ristoratore. Mi viene in mente quel pellegrino
che si adagia all’ombra di un frutice verdeggiante e che spera le delizie di
un… di un riposo ristoratore ma incontra l’asfissia o la morte. Emulo di Giaele.
Per la salute, per l’igiene, la peristalsi, stamani, nemmeno
presto, alle sette e trenta, sono uscito e mi sono diretto prima a destra e poi
a sinistra. I campi qui attorno, intrisi di rugiada, mi hanno inzuppato le
scarpe (che mi hanno venduto per impermeabili). Ho fotografato il sole sopra un
tetto grande e brutto, e lo stagno col canneto in controluce. Al rientro ho
strappato un tralcio di glicine che sporgeva dalla mia siepe nonostante la
costante manutenzione. E ho pensato a quei tizi che interpellati su una
faccenda qualunque esclamano di continuo: «E cosa devo dirti!», o di continuo
domandano: «In che senso?».
Anche gli ‘originali’ diventano ‘convenzionali’ quando si
tratta della loro ‘pisse chaude’. (Nessun riferimento alla gonorrea…).
Phora (he), φορά (ή), il movimento locale.
(pizzicando la vicina al balcone dietro i gerani)
Poson (to), ποσόν (τó),
la quantità.
La grandezza. È
un aggettivo sostantivizzato.
(pensando alla tua dieta)
Si dice che gli Svevi, scriveva Hesse ne La cura, «si dice
degli Svevi che non mettono giudizio prima dei quarant’anni». Ma questo
giudizio, prosegue Hesse, non è poi nulla di che: è la saggezza che proviene
dalla vecchiaia e dunque è la saggezza che ogni quarantacinquenne consegue, ed
è precisamente la saggezza che ogni quarantacinquenne consegue a causa degli
acciacchi. Ogni quarantacinquenne dell’epoca di Hesse, aggiungo. Il mio
dentista guata con la testa tra le mie fauci e conclude (sento la sua voce
rimbombare nella gola): «La sua dentatura è sana… Quanti anni ha?».
Prolepsis (he), πρόληψις (ή), la prenozione o anche il preconcetto
(pre-concetto, simulacro). Precede la conoscenza o la anticipa. Nozione
pitagorica.
(pensando ai tuoi ‘propositi dietetici’ questa sera in
pizzeria)
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